Un volo per Sara by Maurizio de Giovanni

Un volo per Sara by Maurizio de Giovanni

autore:Maurizio de Giovanni
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Giallo
ISBN: 9788831808378
editore: Rizzoli
pubblicato: 2022-05-11T12:00:00+00:00


XXII

Pardo non si capacitava. Continuava a camminare avanti e indietro. Sembrava uno di quei personaggi dei cartoni animati a cui viene fuori uno sbuffo di rabbia dalle narici, mentre sopra la testa si manifesta un fumetto con asterischi e cancelletti. Il piccolo Massimiliano, in groppa a uno stoico Boris sdraiato, lo fissava ridendo.

Sara sedeva in poltrona. Le mani in grembo nella solita posizione inespressiva, osservava lo schermo del portatile. Viola, rossa in viso e labbra serrate, ostentava disinteresse per la reazione dell’uomo.

«La cosa incredibile, ripeto, incredibile, è che non hai sentito nemmeno l’esigenza, ripeto, l’esigenza, di informarci di quest’assurdità. Mettere a rischio la tua incolumità, facendo una cosa che non sei preparata a fare! Sei un’incosciente, ecco cosa sei. Ripeto: un’incosciente!»

Viola sbuffò:

«Primo: non sei mio padre, non sei mio fratello, non sei mio marito. E anche se lo fossi, quello che faccio io non sono fatti tuoi. Ripeto: non sono fatti tuoi. Non ne posso più di starmene tappata in casa, avrò il diritto di andare a fare due passi o no?».

Pardo era il ritratto dell’incredulità:

«Due passi? Due passi, dici? Ma ti rendi conto che sei finita in mezzo a un pestaggio? Che invece di chiamare la polizia, che è preposta a tutelare l’ordine pubblico, ripeto, l’ordine pubblico, ti sei messa a riprendere la scena come fosse un film?».

«Oh, senti, smettila con questo patetico sessismo! La polizia, la polizia… Ho visto l’ordine pubblico che siete in grado di mantenere, se in pieno giorno, in una via del quartiere commerciale, due tizi possono picchiarne indisturbati un altro. Bravi, ripeto: bravi!»

L’ispettore si era fatto livido.

«Se quelle come te non ci chiamano, come possiamo sapere che cavolo succede? O dovremmo pattugliare ogni androne di palazzo? Lo vuoi capire che hai un figlio? Un figlio, dannazione!»

Puntò Massimiliano col dito. Il tono e il gesto furono male interpretati da Boris, che si sollevò sulle quattro zampe e scoprì le zanne ringhiando, pronto a difendere il bambino da quel bruto.

Pardo lo scrutò, fra il sorpreso e il terrorizzato.

«Maledetto ingrato, ti ho sfamato e dato alloggio, e questa è la tua riconoscenza. Possibile che i valori non esistano più? E tu, tu non dici niente?»

Sara, interpellata, trasse un sospiro:

«Anch’io credo che tu, Viola, sia stata impulsiva e abbia corso un rischio che avevamo detto di evitare. Però è anche vero che ora abbiamo elementi nuovi e molto importanti».

Pardo allargò le braccia, sconfitto:

«Va bene, qui dentro sono l’unico dotato di raziocinio. Uno fa tanto per procurarsi informazioni in maniera prudente e riservata, e questa se ne va a fare la turista nel mondo della malavita. Contente voi…».

Viola rise, sarcastica:

«Ah, sì? E quali sarebbero le informazioni che hai ottenuto in maniera prudente e riservata?».

L’ispettore la squadrò con aria di sfida.

«Allora, direttamente dall’aeroporto: il biglietto che la nostra signora Fulvia/Flavia ha pagato per andare in Sardegna ammontava a quattromila euro, IVA inclusa, il che è strano per una col marito in difficoltà economica. Il comandante pilota la sera prima dell’incidente ha dormito a casa propria, dove si era ritirato alle otto di sera.



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